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mercoledì 20 maggio 2009

The Rolling Stones - Beggars Banquet (1968)





Anno:
1968

Etichetta:
Decca Records - ABKCO


Line - up


Mick Jagger - vocals, backing vocals, harmonica
Keith Richards - acoustic and electric guitar, bass, vocals
Brian Jones - acoustic slide guitar, backing vocals, sitar, tamboura, mellotron, harmonica
Charlie Watts - drums, percussion
Bill Wyman - bass, backing vocals, percussion

Track list

Sympathy for the Devil
No Expectations
Dear Doctor
Parachute Woman
Jigsaw Puzzle
Street Fighting Man
Prodigal Son
Stray Cat Blues
Factory Girl
Salt of the Earth


Dopo il tentativo (direi riuscito, anche se non pienamente) di staccarsi dai groppi beat dell'epoca con l'album Aftermath e la voglia di maturità artistica con l'album Their Satanic Majesties Request (non un brutto album, ma la psichedelica non fa per i loro, soprattutto in un periodo in cui questo genere stava definitivamente prendendo il volo) i Rolling Stones sono alla ricerca di una collocazione. Decidono di farlo con Beggars Banquet, desiderosi di ritornare sguaiati, irriverenti e stradaioli come qualche anno prima. Ripartono dalla strada. Paladini degli abitanti della strada, delle persone comuni. Per sedare un po' le varie anime della band viene assunto, come produttore, Jimmy Miller, che aveva già lavorato con i Traffic (tra l'altro, un membro dei Traffic è presente in questo album) e Spancer Davis Group. Tutto ciò, andò a scapito di Brian Jones, già caduto in una forte depressione a causa della ricerca di un ruolo preciso nella band, il tutto accentuato da droghe e abusi vari. Infatti il suo contributo all'album sarà minimo, o per lo meno non a livello degli album precedenti (morirà solo 7 mesi dopo l'uscita dell'album).
Già dalla copertina si evince la dimensione e l'abito del disco: un bagno sporco, dismesso e con le mura imbrattate a più non posso. Infatti la copertina fu censurata e fino al 1983 la cover fu un foglio bianco dove sopra fu stampato, con caratteri eleganti, il nome del gruppo e dell'album. In basso a sinistra fu stampata la parola R.S.V.P. Abbreviazione del francese, Répondez s'il vous plait.
Qualche riga sopra parlavo del desiderio dei Rolling Stones di ritornare sulle strade. Ecco infatti Sympathy for the Devil, vero manifesto satanico al ritmo di samba, nonché uno dei singoli più noti del gruppo. Basso pulsante, Jagger a recitare nelle vesti del diavolo (Proprio come se ogni poliziotto sia un criminale ed ogni peccatore un santo/Come capo e coda/Chiamatemi solo Lucifero/Perchè ho bisogno di un limite /Quindi se mi incontrate /Abbiate un po di gentilezza /un po di compassione /ed un pizzico di tatto /Usate tutta la vostra diplomazia ben assimilata /o porterò la vostra anima alla perdizione). Finale in jam sessions, dove svettano i riff taglienti e sbilenchi di Richards (non da meno le secondi voci in un uh hu hu che ha fatto storia e il piano di Hopkins).
Se il diavolo arriva, le persone normali se ne vanno. Questo è il tema di No Expectations, altra chicca acustica, dove i 4 elementi (la chitarra acustica di Richard, quella slide di Jones, il piano di Hopkins e il basso di Wyaman) riescano ad evocare semplicemente, ma in maniera magistrale il senso dell'abbandono e della partenza.
Altra canzone, altro cambio d'anima. In Dear Doctor viene fuori la vena country (sound che verrà ripreso nel successivo Let It Bleed), canzone ironica che tratta di un tizio che va dal dottore perchè deve sposarsi ma poi scopre che la sua sposa è scappata con suo cugino e sentendosi così notevolmente sollevato.
In Parachute Woman ritorna il tema (già trattato in Aftermath) della donna vista ora come angelo ora come puttana. Qua siamo per la seconda versione, la donna paracadute, capace di arrestare e di raccogliere tutte le passioni e i desideri di un uomo. Blues stradaiolo più che mai, con un Richards preso a disegnare grezzi riff concentrici impreziositi dall'armonica di Jagger.
La successiva Jigsaw Puzzle è dominata dalle visioni di una persona intenda a rimettere insieme il suo puzzle appunto, composto da una varietà infinita (il gangster, il cantante, il vescovo, solo per citarne alcuni) di persone che nella vita privata sono l'esatto opposto della loro vita pubblica. Lo schema è musicale è sempre il solito. La leggera batteria di Watts, le due chitarre, una acustica, una elettrica, di Jones e Richard a duettare sopra il basso di Wyman con il piano di Hopkins libero di fluttuare tra tutti gli strumenti.
Il '68 è anno di rivolte e di agitazione giovanili e da qui nasce Street Fighting Man. L'iniziale riff di Richards (vero marchio di fabbrica della band, riprende nel mood quello di Jumpin Jack Flash, pezzo singolo uscito a maggio del '68 e poi tenuto fuori dal disco), la batteria “da marcia militare” di Watts, il redivivo Jones che suona il sitar e le parole di Jagger (Amico, sento dappertutto il rumore dei piedi che marciano e che caricano perche, amico, l'estate è arrivata ed è il momento giusto per combattere per le strade ma cosa può fare un povero ragazzo se non cantare per una rock n roll band Perche in una Londra che dorme non c'è spazio per un combattente di strada, no! ) ne fanno sicuramente una delle canzoni più massicce e impegnate dei Rolling Stones.
Prodigal Son è un adattamento di That's No Way To Get Along di Robert Wilkins, veloce canzone country folk. Con Stray Cat Blues ritorna il blues. Un blues sinuoso, che narra le sensazioni e le emozioni di un adescatore di minorenni. La canzone si snoda tra l'ennesimo straordinario giro di basso di Wyaman, con un un Richards impegnato in una serie di riff assordanti e stridenti. L'insaziabile Jagger sussurra nel microfono (Scommetto che tua madre non sa che mordi così. Scommetto che non ti ha mai vista graffiarmi la schiena). Un attimo di silenzio, le percussioni di Watts e poi la band si rimette in moto in un finale da leggenda, con tutti gli strumenti perfettamente allineati e fusi in un suono unico. Factory Girl è un altro pezzo country-folk sullo stile di Prodigal Son, ma il finale è tutto per Salt Of The Earth, dolce ballata (ancora su gli scudi il piano di Hopkins) che va a chiudere il cerchio, grazie al coro gospel sul finale, con la voglia di popolo, di strada, di persone umili che traspare da tutto il disco.
Brindiamo alle persone che lavorano duramente. Brindiamo al Sale della Terra. Brindiamo ai due miliardi di persone. Pensiamo agli umili.



Sciarpi.

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