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venerdì 13 febbraio 2009

Smashing Pumpkins - Siamese Dream (1993)


Anno: 1993
Etichetta: Virgin Records

Tracklist:
1. Cherub Rock
2. Quiet
3. Today
4. Hummer
5. Rocket
6. Disarm
7. Soma
8. Geek U.S.A.
9. Mayonaise
10. Spaceboy
11. Silverfuck
12. Sweet Sweet
13. Luna

Incastonato com'è tra le prove generali di successo di Gish e il titanico Mellon Collie, Siamese Dream è un po' la chiave di volta della prima parte di carriera degli Smashing Pumpkins. Un album delicato ed esplosivo allo stesso tempo: ti accarezza con la sua mano gelida cullandoti fra le splendide melodie, per poi colpirti diretto alla bocca dello stomaco con improvvise eruzioni chittaristiche.
Dal duo Corgan+Chamberlain coadiuvato da Butch Vig (in assenza, almeno all'inizio delle registrazioni, dei separati in casa Iha e D'Arcy) sgorga musica di classe cristallina, come da una fresca fonte di acqua montana. In questi zampilli c'è tutto il rock degli ultimi 15 anni: dal primo metal, all'hardcore, dal nascente grunge allo shoegaze. Un mix di adrenalina e morfina perfettamente bilanciato per stordire l'ascoltatore. Il trittico iniziale -Cherub Rock, Quiet, Today- mette subito le cose in chiaro: sezione ritmica granitica, chitarrismo distorto e corrosivo e la voce di Corgan in bilico fra zuccherose melodie e acide aggresioni vocali. Il solco iniziale è tracciato. Hummer e Rocket abbassano solo un poco il ritmo, stendendo un tappeto rosso per l'entrata di Disarm: un episodio fra più toccanti nella discografia delle zucche. Con quelle esplosioni di archi che ti scavano sotto la pelle diverrà ben presto una delle canzoni simbolo degli anni 90, risultando però un brano piuttosto a sè stante nell'economia di Siamese Dream.
Se Soma e soprattutto Geek USA riportano il suono dei nostri sui binari di un rock-hardcore ultradistorto, Mayonaise e Spaceboy ci portano per mano attraverso i voli pindarici di Corgan&co.
Siamo ormai pronti per il gran finale. La potenza sonica di Silverfuck aspetta dietro l'angolo, alzando un'onda d'urto che lascia distesi a terra, tramortiti e sanguinanti. Solo la dolcezza di Sweet Sweet e Luna possono medicare le ferite lasciate dall'ascolto di un disco del genere, tra i capisaldi del rock dello scorso decennio. E il meglio doveva ancora arrivare.

KG

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