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giovedì 22 gennaio 2009

Laghetto - Pocapocalisse (2005)



Anno: 2005

Etichetta: Donna Bavosa/Shove/Smartz/Horror Vacui Theatre

Tracklist:
LATO A
avril lavigne
il conguaglio
lebbra is the reason
hey:yeh (palindrome song)
LATO B
Amaritudinis (il mostro)
I movimento
II movimento
III movimento
IV movimento
LATO C
per un'estinzione umana ecosostenibile
robidalbosco LIBERO
piovo

Stronzi, ma in senso buono. Perchè, esiste un senso buono della parola “stronzo”? Prova a salutare tuo padre con “ciao stronzo”, vedi le legnate che ti tira la mattina presto, ti butta giù i denti e mamma deve sbatterti l'ovetto insieme agli oro saiwa, frullartelo e servirtelo come un pappone per oche. A proposto di colazione, ma qualcuno ha mai mangiato L'ovomaltina? Madonna, cos'era? una msicela di? orzo e cacao? caffè e antigelo? Stronzi, ma nel senso più divertente del termine, come quando dici che Daniele Luttazzi (avete notato come metà delle persone si incaglia sul gioco delle doppie del cognome del comico di Sant'Arcangelo di Romagna?, un po' come la metà delle persone non conosce il significato di “isagogico” o di “tralatizio”. Se sei in quella metà bada bene che inizierò ad usare una terminologia aulica e desueta, ma che fa molto cool perchè essere intellettuali affermando parole a caso solo per riempirsi la bocca è mollo fico.) sia uno stronzo di prima categoria perchè ha il coraggio di sfottere tutto e tutti, risultando cinico, bastardo e caustico. Ecco, i laghetto sono degli stronzi di prima categoria ed io li amo alla follia per questo, senza voler però barattare la mia verginità rettale per essere una loro groupie. Pocapocalisse è un lavoro che ha due emisferi, come il cervello delle persone normali [ad esclusione di quello di Bondi la cui metà sinistra è ceduta all'intero Cda dell'azienda trasporti di Cagliari, nota come CTM che sembra essere la sigla di un noto insulto pugliese.), solo che non bisogna utilizzare la lente di una persona normale, la quale risulterebbe infastidita o magari leggermente incazzata per il livello di biricchineria di questi giuovani discolacci bolognesi. Però una persona come me e te, che ama l'hardcore e la zooerastia, le bestemmie, la cattiveria fine a se stessa del tipo aprire le cassette della posta altrui usando i fiesta ed i mega, sicuramente apprezzerà questo disco. Vietato avere pregiudizi, vietato ai falsi moralisti ed i ciellini: un testo come “lebbra is the reason” è l'apogeo della dissacrante, autentica e necessaria libertà di pensiero. Immaginatevi un gruppo italiano la cui base è hardcore marcioe ggrezzo, veloce ed ispirato, condito da testi affascinanti e da visionare in contemporanea all'ascolto, che amano i refused e la vecchia e meravigliosa scuola di hardcore evoluto, i converge, unsane, melvins ed un po' di quel post-core e post-core-corn-atmosferico, il tutto in linea con una grandissima intelligenza e quel marchio di italianità che stà caratterizzando diverse band, più o meno di culto, più o meno famose, dal nome più o meno figo come i La quiete, The Death Of Anna Karenina, The Infanrto Scheisse! E così via. Insomma, alla fine della fiera avete perso 10 minuti a leggere una recensione assolutamente inutile e superflua, perchè l'unico modo per apprezzare questo capolavoro di fulgente e cristallina matrice italica è soltanto ascoltarlo Ed ora, come promesso, la terminologia aulica ed in disuso: erpice, ex voto, ossimoro, allegoria, madrigale, panegirico, apokolokyntosis, diairetico, patisserie, sinedrio, cataboliti, fromboliere, maniscalco, ebanista, pater familias, velocipedo, anassagora, artripode, necrostupratio, calorifero, pantomima, eccepire, cesellare. E anche mammelucco. E ditemi dove trovate un disco hardcore in cui ci siano tre movimenti, una canzone intitolata “avril lavigne” ed una che parla di quel batuffolo di tenerezza e coccole di Oriana Fallaci. Nel disco dei Laghetto, senno di che cazzo staremmo parlando da mezz'ora?. La massa è pirla, non seguirla (cit.).

Sgrabrioz

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