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giovedì 15 gennaio 2009

Black Flag - Damaged (1981)


Anno: 1981

Etichetta: SST

Tracklist:
1. Rise Above
2. Spray Paint
3. Six Pack
4. What I See
5. TV Party
6. Thirsty and Miserable
7. Police Story
8. Gimmie Gimmie Gimmie
9. Depression
10. Room 13
11. Damaged II
12. No More
13. Padded Cell
14. Life of Pain
15. Damaged I

La bandiera nera, simbolo di corsari e scorribande, di assoluto disprezzamento delle regole ricorre nel panorama musicale quando si accosta il nome al gruppo capitanato dal palestrato e parecchio incazzato sir Henry Rollins. I Black flag si possono collocare tra i border-line degli anni ottanta, geniali e incendiari fenomeni della scena hardcore punk americana, nel senso old school del termine. Ribellione, distruzione, abolizione anarcoide di ogni norma e legge, duri e violenti ma al contempo melodici, nel loro esordio scrivono la storia del rock influenzando decine e decine di gruppi negli anni a venire: dai napalm death ai fu manchu, gridando al mondo la propria angoscia verso la società, una vita in bilico tra il nichilismo e la ribellione. In fondo le loro canzoni veloci, quindici brani sotto i tre minuti, hanno nell'ermetismo delle liriche e nella frenetica energia dei suoni il senso di tutto quello che potrebbe essere l'hardcore degli anni, vedendo in Minor Treath (di Ian Mackaye, che poi fonderà i Fugazi) e Dead Kenndys, i maggiori esponenti del genere sebbene ce ne siano tanti altri e riportare la lista sarebbe banale. La melodia c'è, ma ciò che interessa è la rottura delle barriere e la voglia di scappare da tutto ciò che rappresenta la metropoli, il cui tessuto suburbano ribollisce di rabbia nei ghetti e nelle periferie: i colletti bianchi sono avvisati, le loro canzoni folk-country possono tenersele strette perchè parleranno di amore e pace, di amicizia e solitudine. Ma i black flag decidono di riportare in onda ciò che dicevano i gruppi punk del '77 come Clash, Ruts e Ramones armandosi di metriche cattive come buttafuori dei club, rabbiose come anfetaminici e violente e dirette come un pugno sferrato in pieno volto durante una rissa. Il lavoro di Greg Ginn alla chitarra è complementare a quello di Rollins, miccia ed esplosivo del terreno musicale degli anni, profanatori della scena e assolutamente dei "old dirty bastards". Un lavoro caposaldo della scena punk, da avere e conoscere assolutamente, di cui vi innamorerete già dal giro di Rise Above, oppure per Gimme Gimme Gimme, Six Pack e tante altre.

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Sgabrioz

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