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Based on a work at rockedintorni.blogspot.com. .: Settimana Chuck Schuldiner: Death - Scream Bloody Gore (1987)

lunedì 8 dicembre 2008

Settimana Chuck Schuldiner: Death - Scream Bloody Gore (1987)


Il 13 dicembre di sette anni fa si spegneva a soli 34 anni uno dei musicisti più influenti e ammirati dell'intera scena death metal e non, Chuck Schuldiner: partendo dal death metal seminale di Scream Bloody Gore, passando per il definitorio Leprosy , e tutta una storia fatta da una crescita sia nella tecnica sia nei temi trattati, dando vita a una serie di capolavori importanti oltre che per la definizione, anche per l'evoluzione del genere, come Human , e probabilmente per la musica tutta, grazie a Individual Thought Patterns, per finire con una raffinata ricerca anche melodica in Symbolic, fu autore di dischi divenuti ben presto delle pietre miliari e un personaggio disponibile e mai banale, per questo Rock & Dintorni vuole dedicare questa settimana interamente alle recensioni dei suoi due gruppi, i Death e i Control Denied, grazie alle recensioni dell'amico Davide Montoro.

Support Music, Not Rumors.



Scream Bloody Gore



Etichetta: Combat/Under One Flag
Anno: 1987

Line Up:
Chuck Schuldiner - vocals, guitar, bass
Chris Reifert - drums

Tracklist:
01.Infernal Death
02.Zombie Ritual
03.Denial of Life
04.Sacrificial
05.Mutilation
06.Regurgitated Guts
07.Baptized in Blood
08.Torn to Pieces
09.Evil Dead
10.Scream Bloody Gore

Trentotto minuti e Charles Schuldiner, sotto la supervisione di Randy Burns e con l'amico Chris Reifert, ti riscrive le regole del metal estremo.
Senza allontanarsi dai tipici canoni di carattere lirico-testuale del genere, "Scream Bloody Gore" ti arriva addosso come un macigno rovente, e le 10 tracce presenti nel disco, dimostrano sia tutto l'amore di Chuck per il death classico, che un nuovo approccio a livello compositivo. Diciamola tutta: i riff dell'indimenticato vocalist, si riconoscono in un secondo ed hanno influenzato migliaia di musicisti, e già questo capo-lavoro, se ascoltato con la dovuta attenzione, mostra i primi accenni del suo tipico incedere tecnico/brutale/emotivo. E' sempre bello ascoltare questi riffs, dannatamente brutali, ma che dentro, hanno una carica emotiva unica.
Mai titolo fu più azzeccato per "Infernal Death": attacca con un giro di chitarra caldo, intenso, molto epico ma anche fottutamente thrash, e quel "...dieee!!!..." ripetuto in modo straziante, diretto contro l'ipocrisia del mondo, che lascia spazio ad una metrica, appunto, infernale.
All'età di vent'anni Chuck scrive un disco d'oro, che alterna i riff d'apertura epocali di "Zombie Ritual", complessi e d'effetto, ad altri più insoliti, se vogliamo, di "Regurgitated Guts". L'influenza del thrash metal si sente, ma viene marcatamente potenziata dalle trame e dagli assoli che si infiammano secondo dopo secondo. La ripetitività in alcuni passaggi viene ampiamente dimenticata dal ruvido screaming del nostro singer, che anche con poche parole, riesce a scrivere una metrica catchy e possente.
Ho già accennato, per questo, a "Zombie Ritual" così come possiamo farlo anche per "Evil Dead", un pezzo ormai storico.
Se però a livello musicale, già riusciamo a sentire delle "anticipazioni" del Death-sound, a livello testuale, sono solo pochi, i momenti in cui noi possiamo ritrovare dei momenti (se possiamo così definirli) riflessivi. C'è una verità non da tutti accettata ("Existence fading into ashes" da "Infernal Death"), realtà viste in prospettive morbose ("in your dreams the pain is so real, before the dead you'll have to kneel" da "Denial Of Life") ed ancora, un'ammissione di disorientamento nella traccia d'apertura: "trapped inside a life which is not yours". Se l'incursione chitarristica di dischi come "Show No Mercy" e "Hell Awaits" degli Slayer, vi è piaciuta, non potete fare a meno di ascoltare la trasposizione dei due citati dischi in ambito death metal. Semplicemente sanguinolento e storico.
Sempre con noi...

Davide Montoro

1 commento:

Anonimo ha detto...

GRAZIE ragazzi...lo sapete che è importante tanto per me, così come per chi lo ha amato.

Davide.