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martedì 25 novembre 2008

Faith No More - Album Of The Year (1997)




Anno: 1997

Etichetta: Slash

Tracklist:

1. Collision
2. Stripsearch
3. Last Cup of Sorrow
4. Naked in Front of the Computer
5. Helpless
6. Mouth to Mouth
7. Ashes to Ashes
8. She Loves Me Not
9. Got that Feeling
10. Paths of Glory
11. Home Sick Home
12. Pristina




Ironia fin dal titolo, ultimo appuntamento di un divorzio casalingo, l' ennesimo, non si tratta più del chitarrista di turno che molla o del vocalist cacciato, il discorso è più ampio, il tumore relazionale è in metastasi, la soluzione è unica. Ultimo disco, Ultimo tour e poi saluti. Il funerale dell'artwork riflette tutto , così trasparente da essere tetro.
È il relazionarsi senza sentimento, ove prevale innanzitutto la professionalità e il carisma dei coinvolti , uno scopare senza far più l'amore , pochi attimi e “Collision “ parte frontalmente, senza fronzoli, sezione ritmica in gran spolvero e il ruggito di Mike sempre perfetto. Sfuriata HC in piena regola, riprendendo aspetti più aggressivi del precedente lavoro. La produzione è perfetta nel suo fare scarno ed essenziale, ferisce nell'impatto “ Naked In Front Of The Computer” , complice un ottima prova del sempre sottovalutato John Hudson ( amico di Billy poi scomparso di nuovo nel vortice underground americano nonostante i suoi meriti in questa prova) , è esattamente il sostituto che la band stava cercando per dar il giusto senso all'addio. La grinta scontra il rimpianto e lo affonda, tra i latrati mefitici di “Got That Feeling” , ricchi di ripartenze e disprezzo. Affacciandosi alla finestra del futuro del vocalist con “Home Sick Home” ( intravedendo qualche derivazione jesuslizardiana che sfocerà poi nei primi due dischi dei Tomahawk) , intrisa nel riffing nervoso, a spirale sulla breve durata della composizione.
Persino decelerando il tempo, lo scheletro dei brani resta volutamente abbastanza spoglio, in piena coerenza con il mood del disco, una sorta di interpretazione nel sentire gli strumenti divisi nelle loro trame, gelidi conoscenti nonostante la qualità poi resti alta, “ Paths Of Glory” ne è il buon esempio. Bottum resta minimale ,come in tutta l' opera, ad esclusione dell' esperimento Gothic Metal “ Last Cup Of Sorrow” perfettamente riuscito, in quel giro di note catchy che lascia a Patton la morbosa interpretazione semiradiofonica che troveremo poi in suoi progetti futuri. Discorso estendibile per le poppeggianti in chiave soul “ She Loves Me Not” , non avrebbe sfigurato nei Pepping Tom e qui posta a bilancia del disco per smorzare i toni drammatici respirati fino a quel punto, e “ Helpless” sussurrata tenue sotto una chitarra acustica a tratti solare, esplodendo poi per un finale urlato, che rispecchia il titolo.C è una voce che cerca di uscire , intrappolata in un progetto che sta crollando sotto ai suoi piedi. Quanti rimpianti affiorano ascoltando la splendida “Stripsearch” ? Notevoli , su quanta strada potenzialmente ancora era possibile percorrere, nello stesso anno di OK Computer .
Allora riaffiorano i ricordi, innesti crossover di dieci anni portati in giro per il mondo, “Mouth To Mouth” mostra con tranquillità l'onestà di un gruppo che, se avesse voluto, sarebbe potuto rimanere come avvoltoi ad attendere il trend Nu Metal per addentare anche la loro meritata fetta di guadagno, e a quel punto avrebbero dovuto tacer tutti, sarebbe stato legittimo,ma così come nel 1989, fecero valere la lingua alle mani. Pristina saluta

“I'll be with you “ ....

ripetuto continuamente come un mantra, sussurrato nelle cuffie del vostro lettore, mentre la distorsione va ad esaurirsi con le parole, e le parole con le esibizioni contrattuali, e con esse le sporadiche citazioni delle band che son cresciute con loro, non saranno mai abbastanza...


Gidan Razorblade

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