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martedì 21 ottobre 2008

Eyehategod



C'era una volta il blues ed il southern, musica tipicamente americana per americani puri e duri: di quelli che hanno la bandiera a stelle e strinsce in giardino, che il sabato per pranzo fanno un barbecue indossando un grembiule con su scritto "kiss the cook", di quelli che sono tutti birra, football e che credono a tutto quello che dice Washington, piangendo quando vedono lo sbarco sulla Luna. Siamo negli Stati Uniti e gente come Young, Petty, Lynyrd Skynyrd e Willie Nelson erano idoli incontrastati per le folle, ma col passare dle tempo una parte della popolazione inizia ad innervosirsi, rifiutando logiche borghesi, puntando il dito contro la società stessa di cui fa parte, ripudiando quegli ideali commercializzati e appiccicosi come lo sciroppo d'acero sulle pancake. E' il punk hardcore dei Black Flag, Discharge ed Unsane, sono le dosi massicce di musica malata e tubercolotica dei Melvins, sono le bordate sonore caustiche e venefiche sotto forma dei Riff di Iommi e della batteria di Ward nei Sabbath. E' il marciume che prende vita e si compatta, scegliendo la palude della Lousiana al posto del prato all'inglese. New Orleans, delta del Missisipi. La sorgente del blues e del voodoo.

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Eyehategod: già dal nome capisci che non si tratta di cinque ragazzi di cielle. I-Hate-God: neanche Milton era stato così diretto, ma lui preferiva essere più sottile. Mike Williams - Voice Jimmy Bower - Guitar Brian Patton - Guitar Joey LaCaze - Drums Gary Mader - Bass Mike, Jimmy, Brian, Joey, Gary. Nel 1988 Jimmy e Joey vogliono partire da una base di hardcore punk molto violento e serrato, inserirci bordate alla melvins, creare una base blues malata e viziata e avvicinarsi, come coordinate, a quello che sarà lo sludge. O meglio, senza gli Eyehategod non ci sarebbe lo sludge.


Nel 1992 viene pubblicato uno degli album più claustrofobici, nichilisti, pessimisti e misantropi della storia: In the name of suffering. Il clima è insalubre e carico di tossine, con feedback e suoni volutamente distorti e cacofonici, in cui si incastonano le liriche di Williams, il nuovo profeta della desolazione e del'autodistruzione. Cinici, bastardi, affilati e violenti, pubblicano un disco in cui i riff sono compatti e le ritmiche sono serratissime, violente e strabordanti. Da avere senza dubbio.


Nel 1993 iniziano ad assaporare un pò di successo, con il secondo lavoro: Take as needed for pain, e vanno in tour con Corrosion of Conformity, Napalm Death e Godflesh. TANFP: c'è un lieve miglioramento nella produzione, ma l'incedere persiste sulla lentezza acida, sulla pesantezza al posto della velocità hardcore, sulla ripetetività massiccia di riff che azzannano alla gola, mentre la voce di Williams si fa sempre più devastata e trascinata, veicolando odio e vaticinando la prossima distruzione del pianeta. Attenzione, rispetto a ITOS si avvere un certo cambiamento, nella struttura dei pezzi e nella loro composizione, che appare più serrata e diretta come un calcio in faccia. Ma non è un augurio negativo, come se sperasse nella morte, piuttosto si tratta di un urlo rabbioso che proviene dal cuore pulsante della terra, un grido disperato che vuole soltanto comunicare il suo totale disprezzo per il menefreghismo e per il qualunquismo, la logica del profitto che schiaccia come un cingolato il benessere sociale. E' un nuovo modo di fare lotta sociale, stando lontani dalla city e spalando letame, per poi lanciarlo in faccia ai benpensanti, inzozzando i loro colletti bianchi. Nel 1994 Jimmy Bower, insieme a Phil Anselmo (Pantera), Kirk Windstein e Todd Strange(entrambi nei Crowbar) e Pepper Keenan (Corrosion of Conformity), da vita al progetto Down.
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Nel 1996, è la volta di Dopesick, ennesimo grande lavoro sludge, probabilmente il loro capolavoro. Probabilmente no, ma alla fine è tutto soggettivo negli EyehateGod. cambi di rotta oligofrenici, una soffocante e depecrabile aria satura di cattiveria e malignità, urla che si alternano a brani suonati molto bassi, sotto terra direttamente. Anche questo da avere, soprattutto per il fatto che nel 2006 sono uscite tutte le ristampe, contenenenti brani bonus. Peace thru war è un inno ed uno dei brani più belli della band; il titolo deriva dal fatto che i musicisti fossero tutti in condizioni pessime (sia mentali, che fisiche), con relative fughi in day hospital per incidenti durante le rec-sessions. Iniziano ad ottenere celebrità, grazie al tour con White Zombie e Pantera.
Fondamentali per chi volesse conoscere lo sludge.

Discografia:
* In the Name of Suffering (1992)
* Take as Needed for Pain (1993)
* Dopesick (1996)
* In These Black Days: Vol.1 (Split with Anal Cunt*) (1997)
* Southern Discomfort (Raccolta) (2000)
* Confederacy of Ruined Lives [quarto disco in studio](2000)
* 10 Years of Abuse (and Still Broke) (EP) (2001)
* Preaching the "End-Time" Message (Raccolta) (2005)

* Lo split con gli Anal Cunt (altro gruppo di pazzi schizzati) è un ep nel quale entrambe le bands tributano i Black sabbath, suonando diverse cover ma in tre soli brani (killing yourself to live, It's allright, sabbra cadabra, blow on a Jug per gli AC; Sabbath jam per gli EHG) a metà tra il grindcore e lo sludge.












Inoltre, per chi ama le cover segnalo un tribute agli (anti)eroi del marcio paludoso:

For the sick - a tribute to Eyehategod

Pubblicato l'anno scorso per la Emetica Records, tutta la devozione di altri old dirty bastards della scena sludge e non, che riversano il loro morboso amore per gli EHG in un doppio cd.

Questa la tracklist:

01. Dot - Man Is Too Ignorant To Exist
02. Unearthly Trance - Shinobi
03. Cable - Pigs
04. Bowel - Run It Into The Ground
05. Alabama Thunderpussy - Godsong
06. Deadbird - Children Of God
07. Kylesa - Left To Starve
08. Rue - Blank
09. Brutal Truth - Sister Fucker
10. Byzantine - Shop Lift
11. Buried At Sea - White Nigger
12. Raging Speedhorn - 30$ Bag
13. The Unholy 3 - Take As Needed For Pain
14. The Esoteric - Crimes Against Skin
15. Total Fucking Destruction - Kill Your Boss
16. Triac - My Name Is God (I Hate You)
17. One Dead Three Wounded - Dog'S Holy Life
18. Halo Of Locusts - Dixie Whisky

Sgabrioz

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